L’articolo 38 del DL.39 del 2 marzo 2024 definisce il nuovo Piano Transizione 5.0
L’applicazione dettagliata di questa importante legge sarà definita dal decreto attuativo che dovrà essere promulgato entro il 1° aprile 2024.
Il Piano Transizione 5.0 introduce importanti benefici in termini di detrazioni di imposta, fino al 45%, per l’acquisto di beni strumentali materiali e immateriali che erano stati già definiti nel precedente piano Industria 4.0.
Gli incentivi del piano sono legati al raggiungimento di obiettivi di efficientamento energetico capaci di introdurre una riduzione dei consumi minima pari al 3% per intere unità produttive o 5% per gli specifici processi che vengono incentivati. Il tutto attraverso un sistema di misurazione e certificazione “ex ante” e “ex post” affidato a valutatori indipendenti che verranno in seguito individuati dal decreto attuativo.
Rimangono indispensabili anche tutte le tecnologie “abilitanti” del Piano Industria 4.0 in termini di interconnessione e scambio dati tra impianti e sistema industriale o la rete di fornitura.
TECNO BI e INVT sono già in grado di proporre soluzioni abilitanti per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico previsti dal Piano Transizione 5.0
In particolare le unità rigenerative universali RBU100H possono sostituire in modo efficiente le resistenze di frenatura rigenerando in rete l’energia prodotta da carichi fortemente inerziali o negli impianti di sollevamento, consentendo l’utilizzo di questa energia da parte di altri carichi presenti nella medesima linea di alimentazione.
GD600 è invece il rivoluzionario sistema MULTIDRIVE di INVT, basato su un architettura in corrente continua attraverso un BUS condiviso tra diversi moduli inverter.
In questo sistema sono presenti uno o più moduli di alimentazione, che gestiscono la conversione da CA a CC e che forniscono energia a tutti i moduli inverter che comandano i vari motori dell’impianto.
Questo sistema permette di evitare la ridondanza degli stadi di conversione CA/CC presenti negli inverter tradizionali, permettendo inoltre una efficiente e immediata condivisione dell’energia tra i vari moduli inverter, attraverso il bus CC, introducendo un risparmio energetico che può superare il 30%!
Il risparmio dimensionale rispetto ad una soluzione standard è drastico e la possibilità di integrare anche nel solo alimentatore la comunicazione fieldbus (Profinet, EtherCAT), gestendo comunque da rete tutti i singoli nodi in modo indipendente, permette un risparmio sostanzioso in termini di schede di rete.